Biografia

Nasce a Bari nel 1941, consegue la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1965, si perfeziona presso le università di Parma e Pavia nello studio del rapporto tra sistema immunitario dell’ospite e microrganismi aggressori (virus e batteri). In quegli anni (1960-70) subisce il fascino della letteratura francese e legge le opere di Sartre e di Camus che condizionano molto il suo essere.
Negli anni ’80 insegna virologia presso l’Università di Lecce e, accanto a scritti scientifici, scrive opere letterarie dalle quali appare evidente l’influenza dell’esistenzialismo francese.
È combattuto tra l’idea dell’uomo faber al centro del divenire universale e la ricerca sempre più faticosa ed angosciante di un dio buono e benevolo, garante di una auspicata immortalità, Grima cerca una catarsi che lo aiuterebbe ad esorcizzare una morte perfida ed in costante ed implacabile agguato. Non riesce a risolvere il problema e cambia completamente genere letterario denunciando la sua incapacità. Riprende l’antica passione per le trame poliziesche e scrive, uno dopo l’altro Chi ha ucciso Maddalena, Rosso scarlatto, Nudo al caffè e Tingo Maria.
Tutti romanzi polizieschi che narrano le indagini del commissario Pasquale Santoro affiancato dall’ispettore Salvatore Lo Palco. Le vicende si svolgono nel Salento, una terra assolata aspra e genuina ricca di un’atavica cultura ancora tenacemente inserita nella vita quotidiana quasi a custodia di una fiera ed antica saggezza. Da qui le citazioni di vecchi detti popolari cui assai spesso Santoro fa riferimento. Piero Grima da poco si dedica esclusivamente alla sua attività di scrittore pur non rinnegando il suo originario lavoro di medico e di studioso degli eventi biologici.